06 Apr @Home: cosa è e cosa facciamo
Le origini del servizio @Home: il progetto Rolling Stones
Il servizio @Home nasce nel 2016 a seguito della sperimentazione del Progetto “Rolling Stones”. Questo progetto era una proposta alternativa alle comunità di tipo classico, laddove queste non avevano risposte a bisogni specifici, poiché affrontava in modo diverso le situazioni di grave fragilità e cronicità di uso di sostanze.
Il “Rolling Stones” si ispirava al principio dell’Housing First (“Prima di tutto la casa”): riconoscere il diritto alla casa rispondendo al bisogno “abitativo” di soggetti fragili e non collocabili in comunità.
La garanzia di una stabilità abitativa sul lungo periodo dava un presupposto fondamentale per poter poi andare a incrementare/rinforzare sia la dimensione di inclusione sociale che la dimensione di autonomia personale delle persone inserite nel progetto (per un maggiore approfondimento del Progetto “Rolling Stones” si rimanda all’articolo contenuto in Animazione Sociale n° 287 del mese di dicembre 2014).
Da Rolling Stones a @Home: da Comunità Residenziale ad “Abitare”
Tra il Progetto “Rolling Stones” e il Servizio @Home, nato e accreditato successivamente, esiste un aspetto di continuità: la casa è il luogo che soddisfa il bisogno di stabilità e che permette la costruzione di un progetto individuale per la persona.
La differenza sostanziale tra i due progetti è l’obiettivo: @Home punta al raggiungimento della piena autonomia della persona in un tempo, prestabilito, della durata massima di 18 mesi.
La mia esperienza di educatrice
L’esperienza fatta nel Progetto “Rolling Stones” come educatrice mi ha messa nella condizione di dover abbandonare alcuni punti fermi, acquisiti nelle precedenti esperienze di lavoro in comunità:
- il mantenimento dell’astinenza come obiettivo condiviso del percorso individuale di ogni ospite
- il rispetto di tempi massimi prestabiliti di durata dei percorsi personali degli ospiti
In questi due anni di esperienza di lavoro come educatrice nel Servizio @Home ho inoltre confermato l’ipotesi iniziale: avere vitto e alloggio solleva le persone ospiti dalle urgenze quotidiane.
In questo modo infatti si lascia spazio al perseguimento di altri obiettivi: la ricerca di un lavoro, il consolidamento delle relazioni familiari esistenti e/o la cura della dimensione di risocializzazione, il consolidamento dell’astinenza.
Tutto ciò avviene all’interno di uno spazio di autonomia personale data agli ospiti che io, come educatrice di riferimento, “sorveglio” adottando una maggiore o minore prossimità a seconda dei bisogni differenti di ogni ospite e del momento storico del percorso di ognuno.
La casa come dimensione esperienziale
Un ulteriore aspetto interessante che ho potuto sperimentare dal 2016 a oggi, è che l’assenza dei tempi comunitari che scandiscono le attività della giornata e la convivenza con un numero di persone ristretto (una o due al massimo), rendono la casa un luogo in cui le autonomie del singolo sono sperimentate, osservate, supportate, implementate in una dimensione di scambio e collaborazione con gli operatori che lavorano sul Servizio.
Inoltre la casa è inserita in contesti sociali civili, come il condominio, e questo permette agli ospiti di sperimentare anche delle competenze sociali e relazionali che saranno utili quando, in un futuro vicino, si inseriranno in piena autonomia sul territorio che sceglieranno di abitare.
La dimensione dell’abitare e le sue potenzialità
Le Unità Operative del Servizio @Home sono degli appartamenti (con le caratteristiche già descritte precedentemente). Questa modalità di abitare è un forte punto di differenza rispetto ad altre realtà nelle quali ho lavorato e che hanno anch’esse l’obiettivo di favorire il reinserimento socio-lavorativo delle persone (come ad esempio la nostra Comunità di Reinserimento).
Vivere in un appartamento permette agli ospiti di fare un’esperienza molto vicina alla vita che si troveranno a vivere al termine del percorso, con le sue varie implicazioni.
Se sei curioso di approfondire la conoscenza e il funzionamento del Servizio @Home, clicca qui.
In un prossimo articolo vi parlerò di dati, e non solo qualitativi, raccolti in questi due anni di servizio @Home per capire l’andamento dei percorsi delle persone inserite.