12 Set La trasformazione digitale nelle no profit
Sai cosa è la “trasformazione digitale”?
La mia esperienza di trasformazione
Sono la passione e la curiosità a guidare l’innovazione
scrive Dan Brown
Da qualche anno a questa parte ho iniziato ad occuparmi della comunicazione della Cooperativa. Mi ha spinto a fare questa scelta la passione, per non dire l’amore, che ho nei confronti della tecnologia e del mondo social.
Tutto è cominciato partecipando ad alcuni corsi sulla comunicazione rivolti alle organizzazioni no profit e alle piccole medie imprese.
Queste prime esperienze mi hanno aperto un mondo che, se fossi rimasta nel mio piccolo ufficio in Viale Dante Alighieri, non avrei mai conosciuto.
Per questo vorrei dare un consiglio a chi lavora nelle cooperative come me: uscite dai vostri uffici, confrontatevi con altre realtà, entrate in contatto con altre persone e altri modi di lavorare.
Ne conseguirà un accrescimento, non solo lavorativo ma anche personale, che non porterà nuova linfa vitale al vostro operare.
La giusta formazione
All’inizio del 2018, dopo aver già frequentato i primi corsi sulla comunicazione digitale, lessi una newsletter di TECHSOUP in cui veniva presentato il corso DIGITAL EDU: un percorso formativo promosso dalla Fondazione Cariplo e pensato per chi volesse attivare un processo di trasformazione digitale nella propria no profit.
La prima cosa che ho pensato è stato che ero io quella persona, che questo percorso fosse stato pensato apposta per me!
Cosa è TECHSOUP?
TechSoup è la prima piattaforma internazionale che aiuta le organizzazioni No Profit di tutto il mondo ad intraprendere un percorso di Digital Transformation.
La loro mission è quella di aumentare il know-how e la cultura digitale del Terzo Settore. E lo fa attraverso partnership con aziende leader del settore ICT danno accesso a prodotti software e hardware, a servizi in cloud ad un costo marginale o in totale donazione e offrono servizi di formazione sul digitale e assistenza informatica.
Inizio quindi questo percorso e non mi si apre solo un mondo, ma ben cento mondi.
“La trasformazione digitale consiste in una trasformazione profonda delle organizzazioni, a partire dai processi e dai flussi informativi, fino ad arrivare ai modelli di business per cogliere pienamente le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi media e canali di comunicazione” (leggi qui)
Durante questo percorso viene più e più volte sottolineato quanto sia importante la trasformazione digitale non solo come opportunità, ma anche come responsabilità nei confronti di chi ci segue, di chi dona. Inoltre questa trasformazione ha un forte impatto sul modo in cui le nostre organizzazioni operano, sui servizi che offriamo e sui beneficiari.
Purtroppo facendo un’analisi della realtà mi accorgo che in molte delle nostre organizzazione manca la visione strategica sulle tematiche digitali e ancora non si è compreso a fondo le potenzialità di questa innovazione.
Perché nelle no profit non è facile affrontare il cambiamento?
I maggiori ostacoli al cambiamento all’interno delle nostre associazioni sono:
- l’accesso agli strumenti digitali di base,
- la mancanza di risorse interne da dedicare,
- la mancanza di conoscenze
- la nostra percezione che siano altre le sfide che dobbiamo affrontare (quelle della nostra mission e le difficoltà che ci sono ogni giorno all’interno dei servizi)
Per iniziare questo percorso è necessario studiare, capire, impiegare molto tempo a provare. E’ un processo che richiede uno sforzo comune di tutti gli attori presenti nelle nostre organizzazioni, costa fatica e impegno, ma soprattutto è necessaria una visione comune della strategia da affrontare.
La trasformazione digitale per interagire
Non è una sfida che le organizzazioni devono affrontare singolarmente: quello che bisogna capire è che dovremo sempre più interagire con un contesto sociale ed economico che è mutato, che muta e che muterà sempre più velocemente.
Dobbiamo imparare non solo a raccogliere dati, ma a saperli leggere ed utilizzare per sfruttare le nostre conoscenze; dobbiamo imparare ad utilizzare un linguaggio che non sia più solo nostro e solo tecnico, ma che possa raggiungere la maggior parte dei nostri “ascoltatori”.