R come RINASCITA – parole dal nostro alfabeto di cantiere

R come RINASCITA – parole dal nostro alfabeto di cantiere

Nel corso di questo 2025 le nostre comunità stanno attraversando importanti lavori di ristrutturazione. Opera necessaria per un intervento di generale efficientamento, questa ci sembra una buona occasione per provare a raccontare con occhi insoliti le nostre case, le relazioni che le abitano, i travagli e i sogni che le animano.

Abbiamo provato a comporre un diario collettivo di questi lavori in corso coinvolgendo chi ogni giorno le nostre stanze le vive: educatori, psicologi e ospiti ci hanno restituito un vocabolario di parole che ci racconta perché e come abitiamo insieme questi luoghi di vita. 
Alcune postille:
In questo alfabeto speciale alcune lettere compaiono più di una volta. Forse perché hanno tanto da dirci.
Il nostro alfabeto non seguirà un ordine alfabetico: proprio come la vita.
Ogni parola è accompagnata da un’immagine. Alcune sono fotografie dei cantieri in corso, altre no. Alcune sono opere d’arte che in qualche modo hanno attivato connessioni.
Ogni parola è accompagnata da un pensiero. Oppure troverete semplicemente altre parole, quelle che escono quando si scoperchia un vaso o quando si comincia a tirare un filo e a unire i puntini…
In questi mesi condivideremo le parole del nostro alfabeto sulla pagina Fb @GasparinaDiSopra. Seguici lì!
In tempi di Pasque, tra i contributi raccolti abbiamo pescato tre Rinascite: un triduo di vita, un augurio carico di speranza. 

#1 – R come RINASCITA

«Mi sono spesso soffermato ad ammirare, in lontananza, dall’inizio del viale di tigli che conduce al cancello principale, la facciata di questo storico edificio. Ho immaginato il suo glorioso passato, la vita che si svolgeva al suo interno, non tanto quella dei ben noti e celebri proprietari, ma di quelle persone che la vivevano come vero e proprio luogo di lavoro e che vi abitavano con le proprie famiglie.

Credo sia stato anche, un tempo, non solo una residenza estiva, ma una azienda agricola immersa nella quiete della campagna bergamasca, con campi coltivati, orti, frutteti, stalle. Una vita semplice, scandita dal ritmo delle stagioni e della natura. Vite fatte di lavoro, fatiche, aspettative, desideri, affetti ma anche gelosie e condivisione di momenti felici e non. Ma questi sono i miei voli pindarici che per carattere non sempre riesco a evitare (direi che spesso li alimento).

Sono trascorsi secoli da quel tempo che a volte immagino, ma una cosa è rimasta: la Gasparina è sempre lì. Quasi a dispetto o a sfida del tempo che passa. Oggi la “destinazione d’uso” è molto diversa, ma non meno importante. Continua ad essere abitata, come in passato, tra le sue mura si lavora, in un altro modo ma si semina lo stesso, quindi credo che in un certo modo la similitudine con il passato sia in qualche modo rimasta.

Il tempo è passato anche sopra questo edificio così solenne, lasciando inevitabilmente i suoi segni, tanto che oggi sono necessari importanti lavori per rendere la sua struttura stabile, sicura, robusta affinché possa assolvere il suo compito ancora per molti e molti anni. Una rinascita se vogliamo e una nuova possibilità, che è poi quello che viene offerto a tutte le persone che vi si affidano. E di nuovo, come lo è stato in passato, questo luogo dà vita ad aspettative, desideri, lavoro, fatica e condivisione. In termini diversi credo, ma chiaramente la sostanza credo sia la stessa. Anche questa mattina la osservo, come ogni giorno, e mi fa quasi tenerezza, tutta circondata da ponteggi, teli e sostegni in regale attesa che le squadre dei carpentieri si occupino di lei per farla rinascere più bella e forte che mai.

Quando l’opera sarà conclusa, quello sarà un giorno speciale per tutti noi che ci lavoriamo, ma anche per i ragazzi che vengono ospitati qui. Mi piacerebbe un evento celebrativo in grande stile con ospiti e tutto il resto e un discorso che possa legare la rinascita di questo edificio al desiderio di una nuova vita per gli ospiti che vi abitano.

Credo che i luoghi del cuore esistano. Ognuno di noi ne ha almeno uno che ricorda con particolare affetto, magari anche con un po’ di nostalgia. Ma questo posto resterà sempre con noi e il suo ricordo ci seguirà ovunque. Io non so se ne ho uno mio, a volte sono ancora un po’ slegato da certe cose, da quell’outsider che sono ancora rimasto. Però una cosa la so molto bene: io so dove voglio che il mio cuore rimanga».

 

 

#2 – R come Rinascita

«Come la casa che stiamo rinnovando, anche noi stessi attraversiamo processi di rinascita. Partendo da una struttura vecchia, con il tempo stiamo costruendo un nuovo spazio, solido e protetto, che offrirà calore e sicurezza a chi vi abita e lavora. I lavori in corso, nonostante i disagi temporanei, porteranno bellezza, soddisfazione e un nuovo inizio.

Questo processo di trasformazione, che riguarda l’edificio, può essere visto anche come una metafora per le persone di cui ci prendiamo cura. Arrivano qui con un bagaglio di esperienze che le ha condotte a vivere situazioni difficili e distruttive. Ma insieme lavoriamo per aiutarle a costruire nuove fondamenta, per riscoprire e restaurare la bellezza che è sempre presente in ciascuno di noi. Proprio come un bruco che, nella crisalide, si trasforma con pazienza per rinascere come farfalla».

 

 

#3 – R come Ricostruzione, Rinascita, Ripartenza

«Quando qualcosa di vecchio non è più buono e non funziona più
Bisogna avere il coraggio di aggiustare, di rimediare,
Di decidere un cambiamento.

Ricostruire, rinascere, ripartire

guardando ad un futuro nuovo e migliore».